Anello del Monte Cjaurlec – Su e giù per il monte testimone della guerra fredda – 9 marzo 2025

Anello del Monte Cjaurlec – Su e giù per il monte testimone della guerra fredda – 9 marzo 2025

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Stemma CAI nazionale


CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”


Logo Alpinismo Giovanile




Gruppo:  – Escursionismo
Capo escursione:
Duri Luca Martino Sverzut Jacopo
Contatti: 328 1027056 370 3637774
Grado di difficoltà:
E Escursionistico
Tempi: 7 ore circa
Dislivello: Salita 950 m Discesa 950 m
Itinerario: Anello lungo gli altopiani del monte Cjaurlec
Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 028
Sentieri CAI:
850, 850a, 819
Interesse: Geologico, paesaggistico e storico
Equipaggiamento / attrezzatura E’ OBBLIGO DEI PARTECIPANTI RISPETTARE LE NOTE OPERATIVE.
normale attrezzatura di escursionismo
Pranzo: Al sacco
Luogo e ora di partenza:
Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18
– ore 6:45. Partenza ore 7:00.
Luogo e ora di arrivo:
Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18
– ore 17:30 circa
Mezzo: Auto propria
Allegati:
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.
NOTE OPERATIVE PER I PARTECIPANTI

COME DI CONSUETO, PER PARTECIPARE
ALL’ESCURSIONE E’ NECESSARIO PASSARE IN SEDE IL GIOVEDÌ PRIMA DELL’ESCURSIONE PER ISCRIVERSI O
CONTATTARE PERSONALMENTE UNO DEI CAPI-ESCURSIONE

Relazione:

Alla sella di Praforte (455 m, parcheggio) dietro l’ancona di Sant’Antonio ci avviamo sul sentiero CAI 850a, in moderata salita all’interno di una boscaglia termofila. Raggiungiamo presto l’ancona della Santissima Trinità (516 m, 10′). Proseguiamo su di un tratto di pista forestale, e al tornante tagliamo per sentiero seguendo i segnavia; faremo altrettanto a quello successivo. Siamo sotto il Col Manzon, in un contesto sempre meno boschivo, aperto ai ripidi fianchi del monte. La vista sulla pedemontana fino al mare è già strepitosa, e siamo solo all’inizio. Proseguiamo tra prati e betulle fino al bivio del Col Taront (750 m, 50′) dove svoltiamo a destra sul CAI 850, iniziando una lenta salita tra noccioli e vecchi pascoli completamente incespugliati. Affiancati da formidabili muretti a secco, tocchiamo i ruderi delle casere De Zorzi, Friz e Beac, impotenti testimoni del completo abbandono dell’antica vita rurale sul monte. Un settore a doline rileva la natura calcarea dei luoghi, poco prima di giungere a Casera Sinich (849 m, 1h 25′, ricovero con panca e stufa). Riprendiamo il cammino in un labirinto di noccioli alternato a vecchi prati, salendo poi con maggior decisione in un roccioso paesaggio carsico ammantato da boschi più fitti. Dopo questo tratto ombroso, finalmente si apre la grande radura di Casera Tamer (1.115 m, 2h 25′, spartano ricovero). Da Casera Tamer imbocchiamo il sentiero CAI 819 per un’interessante deviazione. Entrati nella faggeta, dopo 350 m bolli rossi e un’indicazione sulla sinistra ci guidano alla sorgente carsica del Fornat, all’interno di un articolato complesso di archi rocciosi, pinnacoli e crepacci. Tornati sul sentiero, poco più avanti sulla destra entriamo nel territorio de Lis Cjamaratis; un intrico di pertugi tra blocchi calcarei lavorati dalle intemperie. Ripreso il sentiero, ritorniamo sui nostri passi nuovamente fino a Casera Tamer (3h10′). Proseguiamo per un breve tratto sul sentiero CAI 819, e a un successivo bivio svoltiamo a sinistra imboccando il CAI 850. Un ameno pianoro punteggiato da tortuosi ginepri è antifona al roccioso cimotto del Cjaurlec (1.145 m, 3h 40′, croce e libro di vetta) raggiungibile con breve deviazione.

Iniziamo la discesa in bosco verso Sud, da subito piuttosto articolata, con tortuosi passaggi tra rocce e crepacci. Aumentano via via le radure, riaprendo il panorama su tutta la regione; sarà una costante nel proseguio dell’escursione. Le betulle si prendono la scena, svettando sui prati con la loro candida leggiadria. Giunti alle spalle del Monte Davanti, lo valichiamo sulla sinistra e scolliniamo all’accogliente conca di casera Davass (891 m, 4h 45′). Continuamo ora sul sentiero CAI 850a verso Est tra i prati, iniziando la gloriosa discesa verso il Cuel Taront con vista costantemente aperta sulla pianura Friulana. Giunti ad un successivo bivio – con il CAI 850, percorso all’andata – teniamo la destra e da qui proseguiamo in direzione di Praforte per i sentieri e le piste forestali già percorsi all’andata, fino giungere nuovamente al parcheggio (6h).

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Tel. 00431 364288
info@caicervignano.it – www.caicervignano.it


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