Author Archives: Stefano Viotto

Domenica 4 giugno 2017 – M. Cuzzer (1462 m) da Case Gost, discesa a Lischiazze

L’escursione per il M. Cuzzer parte da Lischiazze, in Val Resia, dove parcheggeremo le auto in prossimità dell’ampio spiazzo all’inizio della strada che porta a Sella Carnizza.

In 15-20 minuti di strada ci portiamo fino a case Gost, dove, in corrispondenza della tabella CAI, inizia il nostro sentiero 707.
Attraversato un rio, su un masso troviamo una targa dedicata a Claudio Vogrig, a cui è intitolato questo sentiero.
Già da subito la pendenza si fa sentire. Si attraversa dapprima una zona a pino nero (fioriture di citiso rosso e rododendro cistino), poi si risale un ripido costone, talvolta aiutati da qualche spezzone di cavo o gradini di legno che agevolano il passaggio e trattengono il terreno franoso.
Più in alto si percorre lungamente un bosco di faggio seguendo la traccia che sale sempre ripida su un letto di foglie talvolta scivoloso. Raggiunta una insellatura, il sentiero svolta a sinistra, effettua un traverso nel bosco rimontando in breve sulla stretta dorsale dalla quale finalmente si riesce ad intravedere la croce di vetta e in circa 20 minuti si raggiunge la cimetta erbosa.
La vista è notevole, essendo la cima isolata: a nord il gruppo del Montasio e Canin, a sud si dispiegano tutte le cime dei Musi, a ovest il M. Lavara e le Cime di Campo separate dalla forca Campidello.
Dopo la meritata sosta, si scende con attenzione per verdi e roccette verso sud-ovest, si contorna il versante orientale della cima intermedia e, passando per un canalino attrezzato, si risale alla cima del M. Cuzzer di quota 1449 m. Da qui finalmente si scende in modo deciso e in breve a Forca Tasacuzzer 1235 m, prima nel bosco e poi su un tracciato più assolato e roccioso (già in fiore la genziana di Clusius); dopo il bivio con il sent. 703 il percorso si fa finalmente piacevole e riposante, immerso in una della più belle faggete della val Resia; il sentiero esce poi (attenzione all’attraversamento del rio Secco) in corrispondenza del parcheggio.
E’ questa di certo un’escursione che non concede sconti: terreno quasi sempre ripido, che richiede attenzione su alcuni tratti esposti. Ma il panorama ripaga sicuramente, oltre ad essere un buon allenamento per le future escursioni estive programmate dal CAI…
Tempi: alla cima ore 3 circa; discesa ore 2
Difficoltà escursione: EE
Carta escurs. Tabacco n. 27
Dislivello: 950 m
Abbigliamento: leggero, buoni scarponi, vivamente consigliati i bastoncini
N.B.: portare molta acqua, non ci sono sorgenti lungo il percorso

Coordinatori: Tiziana Delpiccolo 0432 985881, Ottaviano Braida 333 5281532

Partenza da Cervignano, di fronte alla sede sociale di via Garibaldi: ore 7;
eventuale secondo ritrovo: piazzale Hotel Carnia ore 8

AVVISO
Si informa che sono state apportate delle modifiche al programma escursionistico di giugno :
L’escursione “Anello Del M. Plauris” viene posticipata a domenica 18 giugno;
L’escursione “M. Cuzzer” viene anticipata a domenica 4 giugno;
L’escursione “Cuel Da La Bareta” viene posticipata ad ottobre.
Le modifiche sono conseguenti alle condizioni climatiche del mese di maggio che hanno rallentato le fioriture sul Plauris e all’organizzazione della giornata di formazione per i capi escursione di sabato 10 giugno.

Cordiali saluti.
Il Presidente


Monte Zogo

Domenica 28 maggio 2017 – M. CESEN e M. ZOGO

Escursione sociale domenica 28 maggio 2017 sui M. CESEN e M. ZOGO per la fioritura dei narcisi sulle Prealpi Trevigiane.

Percorso auto: da Cervignano in direzione Palmanova prendiamo la strada “Napoleonica” verso Codroipo e Casarsa, poi l’autostrada A28 entrando a Cimpello, A27 con uscita a Vittorio Veneto Nord (a pedaggio da Sacile a Vitt. Veneto euro 3,40). Ci si immette per un breve tratto sulla statale in direzione di Vittorio V., poi a destra sulla strada pedemontana in direzione di Revine e Cison di Valmarino: qui sosta caffé al bar Biorka, in corrispondenza della rotatoria con ampio parcheggio sulla destra; proseguiamo in direzione Follina, Miane e Valdobbiadene; poi verso nord in direzione Belluno per svoltare dopo poco per Segusino, Stramare e Milies; usciamo dal paese per ancora quasi 1 km parcheggiando al termine della strada asfaltata, presso l’ultima borgata del paese denominata Valpiana (ma non c’è il cartello).

Casera Forcelletta

Tappe dell’escursione: Valpiana 736 m – bivio con panchina e cartello a 1200 m ore 1.30; bivio – Forcella 1272 m – ruderi cas. Forcelletta 1393 m – M. Cesen 1570 m ore 1.10; M. Cesen – malga Fossazza 1429 m – cas. Forcelletta 1393 m 1 ora; sosta pranzo; Cas. Forcelletta – Forcella 1272 m – risalita al M. Zogo 1394 m 50 min.; discesa verso Case val de Fora 1252 m – Col di Fi 998 m – Valpiana ore 1.30.
Escursione:
Dal parcheggio una stradina a fondo naturale prosegue in moderata pendenza, fra boschetti di orniello, tiglio selvatico, acero di monte e nocciolo, alternati a bei prati; nel sottobosco felci, dentaria bulbifera, nontiscordardime, ranuncoli; tralasciamo numerosi bivi che invitano a cercare scorciatoie fra i tornanti, ma molti portano a rustici a volte trasformati in seconde case o abbandonati, altri prendono direzioni diverse: quindi proseguiamo sotto questa galleria vegetale che più in alto si trasforma in faggeta mista pecceta, nel tratto che corre sul versante ovest del monte Cesen. Dopo circa un’ora e mezza usciamo finalmente in vista dei prati sommitali in corrispondenza di un bivio con panchina, dove si cominciano ad intuire i profili arrotondati delle cime che andremo a raggiungere.
Prendiamo a destra, verso la Forcella, dove si trova una grande pozza d’alpeggio e, tralasciando la pista che si inoltra nella foresta settentrionale del M. Cesen, imbocchiamo in decisa salita la traccia che corre sul prato lungo il limitare del bosco, e poi sulla dorsale fra i faggi, fino a sbucare presso i ruderi di casera Forcelletta: qui un frassino secolare sovrasta i vecchi edifici e gli Alpini hanno posto un cippo a memoria; troviamo un cartello indicatore del segnavia cai 1008 e, guardando oltre, si vede ora la dorsale del M. Cesen che risaliamo a vista, senza percorso obbligato, su un prato disseminato di rocce calcaree intensamente stratificate e frantumate contenenti a volte dei caratteristici noduli di selce (ben visibili anche sul M. Zogo). La croce di vetta è recintata per proteggere la zona dal pascolo intenso delle mucche; un’ampia visione a 360 gradi ripaga della modesta fatica, con vista a nord sulle vette feltrine, Schiara, Pelf e e verso est e sud sui netti profili delle dorsali erbose sovrastanti Valdobbiadene – M. Mariech, Barbaria, Orsere – punteggiate ovunque da vecchi edifici testimoni della presenza umana di un tempo. Scendiamo ora liberamente per il versante piuttosto rovinato dal pascolo, puntando verso destra, al piccolo edificio di malga Fossazza: in corrispondenza di un impluvio imbocchiamo una traccia di pascolo stando attenti a mantenersi più o meno sempre in quota e percorriamo così il versante sud del monte attraverso uno splendido giardino selvatico; poi, un tratto in un bosco misto di faggio, peccio e larice; dopo circa un’ora di questo anello, passando attraverso folti arbusteti di lampone, ritorniamo a cas. Forcelletta per la meritata sosta-pranzo.
La seconda parte dell’escursione ci porta a scendere alla Forcella e risalire sulla dorsale arrotondata del M. Zogo: sembra lontanissimo, in realtà ci mettiamo meno di un’ora; qui il paesaggio è un po’ diverso dal precedente, il pascolo della sottostante malga DOC è più ridotto, le intense fioriture primaverili ricordano una prateria alpina, sul versante un pò più in basso i narcisi coprono le radure fra gli abeti; la fioritura del narciso a fiori raggiati, nel mese di aprile-maggio a seconda della quota, era un tempo molto diffusa nelle praterie della Val Belluna: lo sfalcio, la concimazione ed il pascolo favorivano la diffusione di distese bianche sui pendii asciutti montani tra i 300 e 1500 metri. Il monte Zogo (in zona denominato M. Doc) con la sua forma a semicerchio sembra proteggere l’abitato di Milies che intravediamo nella bella conca ai suoi piedi. Dalla vetta la vista spazia verso il gruppo del Grappa e il M. Tomatico, si notano vari tratti del percorso del fiume Piave, con la stretta di Quero poco sotto, a ovest; a nord il bosco copre quasi totalmente i versanti incisi dalle vallecole che scendono in val Belluna. Percorrriamo quindi la dorsale ovest in discesa, fra numerose pozze d’alpeggio; tralasciando la stradina di sinistra che porta agli edifici di malga Doc, il percorso conduce ai piccoli edifici rustici di Case val de Fora e, attraverso prati con radi pecci, si intercetta la stradina a fondo naturale che sale da Valpiana: la percorriamo verso destra per un tratto, poi invece taglieremo con scorciatoie attraverso il bosco. In prossimità dell’avvallamento fra Col di Fi e M. Vallina si inverte la direzione verso est, su una strada comunque piacevole ed ombreggiata fino al punto di partenza.
Partenza: Cervignano, di fronte alla sede sociale in via Garibaldi 18 – ore 6.00
Rientro previsto: ore 19.00 circa
Tempi: tutto l’anello ore 6 circa, escluse le soste
Difficoltà : T – E (stradine sterrate, tratturi, sentieri non difficili)
Dislivello complessivo: 950 m
Cartografia: La Giralpina n. 4 / Prealpi Bellunesi e Trevigiane
Equipaggiamento: abbigliamento leggero, scarpe trekk o scarponcini, giacca a vento
Portare acqua sufficiente, non ci sono sorgenti lungo il percorso, le dorsali sono ventose
Coordinatori: Tiziana Delpiccolo 0432 985881, Stefano Viotto 340 6790399
Percorso in auto: ore 3 e 165 km

Presentazione e prenotazioni: entro il 25/5 in sede di persona o telefonando (solo il giovedi) dalle ore 21.00 allo 0431-30283 oppure direttamente i coordinatori.
Il 28 maggio a Milies si svolge la tradizionale Festa del Narciso – organizziamoci per portare meno auto possibile, il luogo sarà un po’ più frequentato del solito!


Sabato 11 febbraio 2017 – Casera Bordaglia di Sotto (1565 m)

Escursione notturna con ciaspe al chiarore della Luna.

Meta l’alpeggio della Casera Bordaglia di Sotto nell’anfiteatro dei Monti di Volaia.
Da Tolmezzo si raggiunge Forni Avoltri e, appena attraversato il ponte sul Torrente Degano, si volge a destra verso Pierabech raggiungendo il Piano della Guerra, dove si parcheggia.
Casera BordagliaDal parcheggio, di fronte alle colonie, si scende subito sul Torrente Degano lungo una piccola mulattiera (sentiero CAI n. 141) attraversandolo su ponte in legno per poi risalire il versante opposto fino ad incrociare una strada forestale. Si segue quest’ultima che sale dolcemente nella valle del Rio Bordaglia, costeggiando a tratti la forra del torrente quando, a quota 1425 m, si lascia sulla destra il percorso per la Casera Ombladêt. Ora ci si innalza, sempre nel bellissimo bosco di Bordaglia, fino ad uscire nei pressi dell’alpeggio della bella e grande casera, dalla quale si gode di una splendida vista panoramica.
Rientro lungo lo stesso percorso.
Difficoltà: F – EAI
Dislivello 500 m
Salita 2.00 h e discesa 2.00 h
Partenza nel pomeriggio dalla sede di via Garibaldi.
Coordinatori: ASE Cristian Boemo 348 7693599 – Stefano Viotto 340 6790399


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