Monthly Archives: Giugno 2016

Mercoledì 29 GIUGNO – Monte HOCHWIPFEL (2186 m)

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Le cronache storiche della Carnia menzionano una cruenta battaglia che nell’anno 1478 ebbe per teatro il Passo del Cason di Lanza; gli abitanti della Val d’Incaroio riuscirono in tale occasione a respingere i turchi che avevano invaso e saccheggiato la Val Canale e la Valle della Gail. Il nome stesso del passo pare derivi dalle lance, abbandonate sul campo di battaglia dai turchi sconfitti, e qui rinvenute alcuni secoli più tardi. In ogni caso più che ai suoi trascorsi storici questo piccolo valico, posto sul confine tra la Carnia e il Canal del Ferro e attraversato da una stretta rotabile che da Paularo conduce a Pontebba, deve la sua fama all’incantevole dolcezza del paesaggio circostante. L’importanza geologica di queste montagne è legata alla sua origine marina. Si tratta, infatti, di una barriera corallina sopra cui si depositarono i sedimenti come le antiche sabbie, ora cementate (arenarie), e le antiche argille (argilliti) dal colore scuro e spesso nero che prendo il nome di formazione del Hochwipfel.
L’escursione ha inizio da dietro alla casera di Cason di Lanza (1.552 m) percorrendo il sentiero CAI 458 che risale il Pian di Lanza fino alla vasta prateria di Val Dolce. Poco prima della Sella di Val Dolce si incontra la “Grotta di Attila”, una cavità carsica dovuta all’erosione dell’acqua il cui ingresso ha un aspetto caratteristico a forma di buco di serratura.
Una delle tante leggende legate a questo sito racconta del passaggio di Attila da questo posto prima di distruggere Aquileia e di un tesoro che egli avrebbe nascosto nella grotta e non ancora ritrovato.
Sulla Sella di Val Dolce si incrocia il sentiero sv. 403 che costituisce un tratto della “Traversata Carnica” austriaca. Seguiremo quindi questo sentiero verso sinistra per percorrere una lunga traversata, quasi in piano, dei pascoli di Lanza sino a raggiungere la Sella Cordin. Poco prima della Sella, ad un bivio, prendiamo il sentiero che sale a destra verso la Creta di Lanza fino a raggiungere il sentiero sv 417, sulla sella tra la Creta di Lanza e le Pale di S. Lorenzo, che imboccheremo verso sinistra. Da qui con moderato pendio raggiungiamo una verde selletta prativa con due laghetti e poi con pendenza più marcata la panoramica cima del Monte Hochwipfel (2186 m).
Ridiscesi sino alla sella tra la Creta di Lanza e le Pale di S. Lorenzo continuiamo lungo il sentiero sv 417 aggirando le Pale di S. Lorenzo fino in corrispondenza del versante sud-ovest delle stesse ove, ad un bivio, prendiamo il sentiero di destra che in breve ci riporta sul sentiero sv 403 e, seguendolo verso sinistra, alla Sella di Val Dolce. Da qui per la via di salita al Passo Cason di Lanza.

Partenza dalla sede CAI di Cervignano ore 7,00
Carta: Tabacco 09
Dislivello: 800 m
Difficoltà: E
Altitudine min: 1552 m
Altitudine max: 2186 m
Tempo del percorso: 5.30 ore
Coordinatore: Livio Sverzut 328 3617576


Domenica 26 giugno 2016 – Monte ARVENIS (1968 m)

Escursione con operatore naturalistico sul Monte Arvenis.

L’escursione si svolge in ambiente floristico molto variegato, avremo la possibilità di ammirare dei gigli di vari colori ed una ampia fioritura di genziane e genzianelle di vario tipo.
L’itinerario è il seguente oltrepassato l’abitato di Sutrio ci si inerpica con l’auto fino al piazzale dello Zoncolan, riunito il gruppo si prosegue con macchina fino ai laghetti artificiali del pian di Val, vicino alle seggiovie del Tamai 1477 m.
Si parte scarpinando lungo una mulattiera in direzione Malga Tamai 1594 m, proseguendo lungo la carrareccia incrociamo a quota 1700 m il segnavia CAI n. 157 che ci porta alla sella, arrivati alla sella 1847 m, si prosegue lungo il sentiero CAI n. 170 fino a raggiungere la cima del monte ARVENIS 1968 m. Per il ritorno, tempo permettendo, raggiungiamo la cima del Tamai 1970 m poi, sempre in discesa lungo il sentiero CAI n. 170 raggiungiamo la carrareccia che ci porta ai laghetti artificiali.

Partenza: ritrovo sede CAI Cervignano ore 7,30
2° ritrovo parcheggio bar oltre casello autostrada “Carnia” ore 8,30
Dislivello: metri 500
Escursione tipo: E
Tempo complessivo: 5/6 ore
Note: si raccomanda pedule con suole tipo Vibram e pantaloni lunghi.
Coordinatori: Minisini Loretta 348 6530 263 – Fregonese Graziano 0431 34303


Panorama dal Monte Cucco

Anello del Monte CUCCO da Piano d’Arta – 12 giugno 2016

L’escursione dell’Anello del Monte Cucco da Piano d’Arta era prevista per il 5 giugno 2016, ma a causa delle condizioni climatiche avverse è stato deciso il suo posticipo al 12 giugno 2016.

Giunti a Piano d’Arta si segue la strada che porta a Braida d’Alzeri. Oltrepassato il rio Radice, in prossimità del cimitero si svolta a destra per una ripida stradina che porta ad una azienda agricola e alla cappella votiva della Maina della Madonute (620 m). Qui si segue la carrareccia di sinistra che risale la verde radura e si addentra nel bosco. Si trascura un primo sentiero diretto ai Lander, dopo poche decine di metri si trova sulla sinistra uno slargo dove si può parcheggiare.
Ci si incammina sulla carrareccia e dopo un breve tratto si imbocca a sinistra una mulattiera (indicazione “SENTIERO LANDER” segn. 408) che oltrepassa una fascia boscosa e raggiunge il sentiero precedentemente evitato. Le condizioni di questo tratto non sono tra le migliori, pini caduti da superare e tratti franati. Si continua a salire in una fitta pineta, dove i pochi raggi di sole che riescono a penetrare le fitte ramaglie uniti alla leggera nebbia creata dal dissolversi della rugiada, creano un’atmosfera irreale e fatata. Superata la bella radura di Paruscìn, con al centro un tipico stavolo, ci si addentra nuovamente nell’abetaia che viene poi sostituita dalla faggeta, fino a raggiungere ampi sprazzi prativi occupati da un rustico (m. 1165). Giunti in prossimità del bivio per il monte Rivo si svolta a destra e attraversato un rado bosco si giunge al panoramico terrazzo del Bivacco Lander (1190 m, ore 1.30), inerpicandosi sul pendio retrostante il bivacco è possibile affacciarsi al grandioso scoscendimento del monte Cucco detto “lis vinadiis” (forre, voragini) caratterizzato da bizzarri e friabili campanili. Continuando sull’incerto sentiero che costeggia la frana si raggiunge la cima del Monte Rivo.
Percorrendo a ritroso l’ultimo tratto del sentiero fino al bivio, si riprende il sentiero 408, che prosegue con modesta pendenza nel sottobosco, si oltrepassa il costone di Mondovana incontrando diversi alberi caduti da aggirare, si raggiunge Casera Monte Cucco (1445 m, ore 2.15). Alla casera, dopo aver oltrepassato una radura ricoperta da rigogliose piante di ortica, si abbandona il sentiero 408 per immettersi a destra sul 408a che porta alla sommità del Monte di Rivo, sul bordo della colossale erosione. Si segue brevemente il filo di cresta verso est per poi ridiscendere sul pendio settentrionale e raggiungere una pietraia da risalire, facendo molta attenzione a non perdere il segnavia, per guadagnare la cresta sommitale, quindi in direzione sud-est per roccette ricoperte di mughi si la cima del Monte Cucco (1804 m, ore 3.40).
Dalla cima si continua per prati e roccette fino a confluire con il sentiero 409 che si segue verso destra sovrastando la Malga Cucco di Sotto. Si procede su di un ripido ed incerto pendio erboso per raggiungere verso sud un’esile dorsale, da dove è visibile il minore e meno conosciuto catino franoso del Monte Salin, ci si abbassa cautamente sul filo di cresta fino a raggiungere una selletta rivolta a nord verso l’anfiteatro dei Lander. Si discende un canale e ci si inoltra nel bosco Faéit, dove una trattorabile ci ricollega alla carrareccia, che imboccata a destra, ci riporta alla Maina della Madonute (ore 6.00).
Coordinatori: Durì Luca 328 1027056 e Filippo Alessandro 339 3266319

Note Tecniche
Difficoltà: EE
Attrezzatura: Abbigliamento normale da montagna, pedule
Tempi: ore 7 soste escluse
Dislivello: 570 m al Bivacco Lander, 1250 m al M. Cucco
Cartografia: cartina nr. 9 Casa Editrice Tabacco
Sentieri: 408, 408a e 409


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