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Monte Ferrara

Monte Ferrara da Pian Melluzzo 2258 m – 07 ottobre 2018

Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo: Ο – Alpinismo Giovanile – Escursionismo Ο – Escursionismo Seniores
Capo escursione: TAVERNA Renato ANTONELLI Gianni  
Contatti: 331 2095993 393 0465878  
Grado di difficoltà: E Escursionistico
Tempi: salita ore 3.00 – discesa ore 2.30 circa
Dislivello: Salita 1150 m Discesa: 1150 m  
Itinerario: Escursione con deviazione per ascesa diretta al Monte Ferrara, rientro su segnavia CAI 370 con raggiungimento Casera Bregolina Grande 1858 m; ritorno con breve anello intermedio per casera Roncada, 1781 m e rientro su sentiero CAI 370 fino al punto di partenza. Lunghezza km. 14.
Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 21
Sentieri CAI:  
Interesse: Paesaggistico
Equipaggiamento / attrezzatura Abbigliamento da media montagna. Bastoncini da trekking
Pranzo: AI sacco c/o Casera Bregolina Grande, possibilità di rifornimento acqua.
Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 6.15. Partenza ore 6.30
Luogo e ora di arrivo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 18,00 circa
Mezzo: Auto propria
Allegati:  
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.

Relazione:

Posto al centro del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane il Monte Ferrara offre un balcone panoramico privilegiato sulle principali vette dell’area (Duranno, Cima dei Frati, Cima dei Preti, Cime Postegae, Campanile di Val Montanaia, Spalti di Toro, Monfalconi di Montanaia).

Monte Ferrara

Giunti a Cimolais (PN) raggiungeremo, inoltrandoci lungo la rotabile parzialmente asfaltata e con alcuni tratti sconnessi che percorre la val Cimoliana, la località Pian Meluzzo (1163 m) dove si potrà parcheggiare entro i numerosi spazi presenti. Si evidenzia che il tratto è soggetto nei mesi estivi al pagamento di pedaggio,€ 6,00, che si corrisponde presso il punto informativo di Ponte Compol. 

Dal parcheggio, seguendo le segnalazioni CAI 370, ci inoltreremo nella boscaglia di mugo sbucando in breve sulla fiumana ghiaiosa che scende dalla val Sciol Demont; da questo punto seguiremo dapprima gli ometti posti sulla sinistra, spostandoci, dove la valle si restringe, lungo il costone centrale ove troveremo qualche segnalazione, riportandoci nuovamente sulla sinistra, traversando il greto e, lasciate alle spalle le ghiaie della val Siol Demont proseguiremo, con buona pendenza, sulla traccia che rimonta una spalla boscosa.

Giunti ad un primo bivio segnalato per casera Roncada, che per ora lasceremo alla nostra destra, proseguiremo a sinistra verso la vicina forcella della Lama posta a quota 1942 m.

Il sentiero, lungo il quale troveremo un secondo bivio per casera Roncada, si inoltra in leggerissima discesa su un tratto erboso fino alla quota di 1935 m dove, sulla nostra sinistra troveremo un ometto che ci indicherà l’inizio della traccia che ci condurrà fino alla cima. La si seguirà superando un canalino e proseguendo tra mughi e larici. In seguito usciremo su di un pendio detritico che risaliremo per ripidi  tornanti fino all’anticima a 2222 m(targa in legno); da qui, piegando a  destra percorreremo un ultimo tratto di ripido prato fino alla  vetta posta a quota 2258 m, con croce, bandiera e libro di vetta (circa 40 minuti da quota 1935m).

Per il rientro ridiscenderemo fino a quota 1935 m, svolteremo a sinistra verso la vicina forcella Savalons raggiungendo in seguito la vicina e non monticata Casera Bregolina Grande 1858 m (possibilità di ricovero e di rifornimento d’acqua) in circa venti minuti da quota 1935 m. Dopo una meritata sosta, ripercorreremo a ritroso l’itinerario fino al primo bivio che ci indirizzerà verso il non lontano ricovero/Casera Roncada a 1781 m inoltrandoci in seguito nel bosco fino al bivio posto a quota 1676 m dove ci reimetteremo sul sentiero CAI 370 dal quale in circa un’ora rientreremo a Pian Meluzzo.

Viene vivamente sconsigliata la conduzione di cani e/o altri animali anche se muniti di guinzaglio.

Presentazione dell’escursione e descrizioni in sede CAI Cervignano d.F.(UD) ore 21.00 dd 04/10/2018.

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Tel. 0431 30283
info@caicervignano.it – www.caicervignano.it
 


Monte DUE PIZZI – PIPPER e JOF DI MIEZEGNOT – 25-26 settembre 2018

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Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo: Ο – Alpinismo Giovanile  Ο – Escursionismo  – Escursionismo Seniores
Capo escursione: SVERZUT Livio CASTELLAN Ferdinando  
Contatti: 328 3617576 340 6680515  
Grado di difficoltà: EEA Per escursionisti esperti, con attrezzatura
Tempi: I° giorno Salita ore 3 discesa ore 2,15 – II° giorno anello tempo totale ore 6
Dislivello:  I° giorno 1000 m II° giorno 1100 m  
Itinerario: Da Dogna si risale la Val Dogna fino alla malga Pian de Spadovai dove si lascia l’automobile. Il pernottamento avverrà alla malga che fa servizio di agriturismo. DATO L’ESIGUO NUMERO DI POSTI IN MALGA L’ESCURSIONE E’ A NUMERO CHIUSO SI PREGA DI PRENOTARSI ENTRO GIOVEDI’ 21/9
Cartografia: Tabacco 019
Sentieri CAI: CAI 605, 609, 648 e 649
Interesse: Paesaggistico, storico della Prima Guerra Mondiale
Equipaggiamento / attrezzatura Imbrago, kit di ferrata, casco e lampadina frontale
Pranzo: Al sacco
Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, Palmanova parcheggio Caramel.
Luogo e ora di arrivo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18
Mezzo: Auto propria
Allegati:  
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.

Relazione:

Partendo dalla malga si imbocca subito il sentiero CAI 605 che, immerso in una faggeta, sale fino a raggiungere un ghiaione, superato il quale si giunge ai resti di un villaggio di guerra risalente alla Prima Guerra Mondiale. La salita continua con una lunga serie di tornanti fino a raggiungere la Forchia di Cjanalot (1830 m). Nei pressi della forcella si possono notare fortificazioni scavate nella roccia e i resti di un piccolo osservatorio affacciato sulla Valcanale. Dalla forcella si prosegue verso sinistra superando, con una serie di tornantini, uno spallone ricoperto di mughi. La successiva diagonale, su terreno più aperto, conduce in breve al ricovero Bernardinis (1907 m), ricavato dai resti di una vecchia costruzione di Guerra. Dal ricovero si risale il pendio soprastante attraverso il quale si accede alla cima Vildiver, cima orientale del Due Pizzi. Ritornati brevemente sui propri passi si prosegue contornando la cima e passando sul versante settentrionale del monte, dove si trovano alcune trincee e resti di ricoveri. Qui si apre l’ingresso di una galleria che trafora la montagna per circa sessanta metri sbucando su una esposta cengia attrezzata che richiede l’uso di imbrago e kit da ferrata. La cengia artificiale, realizzata dalle truppe italiane, con andamento molto esposto aggira la cima ovest fino a raggiungere il bivio con il sentiero che sale in cima al Due Pizzi (2046 m). Il ritorno avviene per il medesimo percorso.

Il secondo giorno si percorre la strada che sale ancora la Val Dogna superando la prima serie di tornanti fino a raggiungere l’inizio del sentiero CAI 648 “sentiero Ziffer”. Il sentiero inizia rimontando subito con pendenza marcata un pendio scosceso. Si sale lungo un tracciato piuttosto scavato, affacciandosi in breve su un impluvio dirupato il cui attraversamento concede una breve pausa. La salita riprende decisa dapprima lungo una costa di mughi e successivamente all’interno di una macchia boscata. Con una serie di piccole svolte il sentiero si innesta nel solco di una valletta dalla quale scende un rivolo ghiaioso. Ci si innalza per un tratto al suo fianco quindi lo si attraversa riprendendo a salire sull’altro versante. Si giunge così ad un costone a quota 1749 dove ci si innesta sul segnavia CAI n.649, lo storico Sentiero Battaglione Gemona. Al bivio si prende a destra salendo tra i mughi con un paio di svolte e raggiungendo la base di un largo pendio erboso. Lo si risale con discreta pendenza, mitigata da qualche svolta, fino ad innestarsi sulla ampia mulattiera che collegava le postazioni a ridosso della cresta. Il tratto successivo è quello storicamente più interessante per il notevole complesso di resti che possiamo osservare. In leggera salita si arriva ad una serie di baraccamenti protetti da una grande parete rocciosa a cui fanno seguito numerose altre opere tra le quali alcuni posti di vedetta i cui resti si intravedono sui dirupi settentrionali. Si giunge così ad un intaglio poco sotto la quota sommitale, dove il panorama si apre improvvisamente sulla Valcanale. Ancora un’ultima serie di strette svolte su terreno friabile ed un poco esposto e si guadagna la cima del monte Piper (2069 m). Dalla cima si scende lungo un canalino attrezzato e poi lungo un percorso a saliscendi con qualche piccolo tratto attrezzato fra ghiaie e roccette, a tratti esposte, fino a raggiungere una marcata mulattiera che ci conduce fino al bivio con il sentiero 609 poco sopra il Ricovero Battaglione Alpini Gemona e da qui, salendo a destra, in breve si raggiunge la vetta del Jof di Miezegnot (2087 m). Dalla vetta si scende lungo il sentiero 609 fino alla Sella di Sompdogna e da qui alla macchina.

DATO L’ESIGUO NUMERO DI POSTI IN MALGA L’ESCURSIONE E’ A NUMERO CHIUSO SI PREGA DI PRENOTARSI ENTRO GIOVEDI’ 21/9

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Tel. 0431 30283
info@caicervignano.it – www.caicervignano.it
 


Creta di Rio Secco (2203 m) – Domenica 23 settembre 2018

Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo: Ο – Alpinismo Giovanile   – Escursionismo Ο – Escursionismo Seniores
Capo escursione: Tiziana Delpiccolo Lorenzo Cristiani  
Contatti: 0432 985881 340 57795006  
Grado di difficoltà: E Escursionistico
Tempi: anello durata 6,30 h escluse soste, salita 3,30 ore – discesa 3,00 circa
Dislivello: Salita 900 m Discesa: 900 m  
Itinerario: Creta di Rio Secco (2203 m), percorso ad anello con partenza dal passo Cason di Lanza (1552 m). Difficoltà: E- qualche tratto EE. Lunghezza 19 km.
Cartografia:  Tabacco 1:25000 foglio 18
Sentieri CAI: n. 439–440-432-403.
Interesse:  storico e naturalistico
Equipaggiamento / attrezzatura abbigliamento da media montagna;
Pranzo:  Al sacco, portare acqua al seguito.
Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18. Partenza ore 6.30.  Eventuale secondo ritrovo: uscita autostrada Amaro, parcheggio del primo bar sulla destra;
Luogo e ora di arrivo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 18,30 circa
Mezzo: Auto propria
Allegati:  
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.

L’escursione  in programma il 22 e 23 settembre “Sentiero CAI 903 e Monte Cornet” viene annullata e sostituita con l’escursione alla Creta di Rio Secco che si svolgerà  domenica 23 settembre, come da allegata relazione.

Relazione:

Prenderemo la strada in direzione Tolmezzo e Arta; a Cedarchis bivio a destra in direzione Paularo. Con la stradina che passa per casera Ramaz ci portiamo fino all’ampio parcheggio di Cason di Lanza (1552 m) – in totale circa 1 ora dall’uscita autostrada.

Il segn. 439 parte dietro il ristoro/rifugio inizialmente su strada forestale, poi devia su sentiero (tabella) scendendo brevemente ad un rio che si attraversa, e risale, con qualche tratto fangoso, fino alla Casera di Val Dolce. Qui siamo già sull’esteso Pian di Lanza, con praterie umide disseminate di cespugli di mirtilli, calluna, rododendri, ginepro nano, ma anche macchie di ontani e pini mughi. Da qui e fino alla Casera di Aip (1679 m), di recente ristrutturata, cammineremo nuovamente sulla pista di servizio alla malga (1 ora). Ora di fronte a noi si apre la lunga e verdissima Valle di Aip, luogo fiabesco, con tratti paludosi, con un rio che ne percorre il fondo con sinuose anse. Il nostro sentiero, ora n. 440, si tiene in quota e piuttosto pianeggiante, fino a che, terminati gli acquitrini, si passa ad una zona di ghiaie che scendono dalle pendici nord della Creta di Rio Secco: qui il paesaggio muta decisamente, compaiono mughi e larici, e l’ambiente, carsico, ricorda molto la zona del Canin. La salita ora si fa decisa in direzione della sella di Aip fra cespugli e grossi massi; notiamo a sinistra la costruzione rossa del bivacco Lomasti. Una segnalazione su un masso (fin qui h 1,15) ci fa andare ora verso destra per il sent. 432 alla base delle pareti della creta di Pricotic fino ad una tabella con indicazioni Forcje dai Claps/Creta di Rio Secco; ancora un tratto e troviamo un bivio con segnalazioni a destra per la nostra meta (a sinistra per Studena). Da qui in avanti solo ometti e bolli rossi che ci conducono lungo alcuni tratti ancora visibili di mulattiere di guerra, resti di fortificazioni, caverne. Il vasto pendio di rocce calcaree richiede talora passo sicuro nel destreggiarsi tra sfasciumi e roccette; il tratto finale rivela un insolita serie di cimette erbose delle quali la più alta ha una piccolissima croce (ore 1,15). Il panorama è davvero esteso: a cominciare dai vicini Creta di Aip e gruppo Cavallo/Pricot, fino alle Alpi Giulie con Montasio, Jof Fuart e Mangart; Tersadia e Salinchieit, gruppo Sernio/Grauzaria, Zermula, e poi a ovest fino al Cogliàns, Peralba, e in caso di buona visibilità, possiamo spaziare fino alle cime dolomitiche. Per la discesa si procede a ritroso fino in vista del bivacco Lomasti, ma senza raggiungerlo saliamo a destra alla sella di Aip, sul confine con l’Austria: si segue per un tratto l’aereo e ventoso crinale (sent. 403) fino alla Creta di Aip; ad un bivio con tabelle prendiamo a sinistra percorrendo tutta la base della assolata parete meridionale della montagna e, alla successiva segnalazione, scendiamo ripidamente per il sentiero 439, un po’ accidentato; volgendo un ultimo sguardo all’amena valle di Aip, entriamo nella boscaglia superando le propaggini del monte di Val Dolce e ci caliamo con un sentiero per umido canalino fino alla mulattiera in vista della Casera di Val Dolce. Da qui l’anello si chiude per l’itinerario già percorso all’andata (in totale ore 3 per la discesa).

Nota: possibilità per chi non è allenato di fermarsi al Bivacco Lomasti rinunciando alla cima; si risparmia così 1 ora e mezza.

Iscrizioni: presso la sede CAI il giovedi dalle ore 21 – tel. 0431 30283

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Tel. 0431 30283
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