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Monte Bernadia (852 m) da Sedilis – 8 aprile 2018

Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo: Ο – Alpinismo Giovanile – Escursionismo Ο – Escursionismo Seniores
Capo escursione: Delpiccolo Tiziana Minisini Loretta  
Contatti: 0432 985881 348 6530263  
Grado di difficoltà: E Escursionistico  
Tempi: Ore 6.30 – soste escluse (anello)
Dislivello: Salita 800 m Discesa: 800 m  
Itinerario: Escursione ad anello del Monte Bernadia da Sedilis, M. Pocivalo, Borgo Vigant, Villanova delle Grotte, Forte di M. Lonza, Sedilis. Quota massima 852 m. Lunghezza 15 – 16 km.
Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 26
Sentieri CAI:  Segnavia gialli percorso D dell’alta val Torre
Interesse: Storico – naturalistico
Equipaggiamento / attrezzatura Abbigliamento leggero, da bassa quota (precauzioni solite per le zecche). Consigliata una torcia.
Pranzo: Al sacco.
Luogo e ora di partenza: Partenza: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 7. Vedi relazione.
Luogo e ora di arrivo:  
Mezzo: Auto propria
Allegati:  
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.

Relazione:

Il lungo dosso della Bernadia, quasi un altopiano, è delimitato a nord-ovest dalla Val Torre, a est dalla Val Cornappo. Il territorio è interessato da fenomeni di carsismo, con affioramenti calcarei lavorati dall’acqua e cavità (Villanova delle Grotte, abisso Vigant). Quasi completamente boscoso, un tempo coperto di prati e pascoli, come testimoniano i numerosi sentieri di collegamento con i paesi ed i muretti a secco. Una strada panoramica l’attraversa completamente, passando per il grande piazzale dove si trova il ben conservato forte di M. Lonza (restauro terminato nel 2008), facente parte della cosiddetta “Fortezza Medio Tagliamento”: questa è formata da diverse postazioni militari tra Fagagna e la Bernadia, costruite dal regno d’Italia prima della Grande Guerra, per sbarrare il fronte orientale. La nostra escursione parte dall’ampio piazzale della chiesa di Sedilis (412 m) con una stradina cementata da subito in salita, poi con un ripido sentiero che supera in 1 ora la scarpata meridionale del monte, inerpicandosi in un bel bosco di aceri, roverelle e castagni; si esce presso una radura con stavoli, si percorre un breve tratto di strada asfaltata, ma al primo tornante prenderemo la sterrata a destra fino alle batterie permanenti del M. Pocivalo (791 m), interessante come punto panoramico (20 min). Breve sosta. Si segnalano le fioriture primaverili della zona (marzo – primi aprile): bucaneve, crocus, primule, polmonaria, scilla bifolia; comunissima la felce Polypodium vulgare nelle zone umide e fresche in ombra. Ora il sentiero prosegue in discesa nel bosco fino a borgo Tamar (585 m – 40 min), dove ritroviamo la strada asfaltata che seguiamo fino all’innesto con la viabilità principale: noi prendiamo a sinistra, per salire verso Borgo di Mezzo e, oltrepassate tutte le case, imbocchiamo una pista a destra per rientrare nel bosco di castagni che attraversiamo a mezza costa, incontrando qualche ruscello che precipita nella val Cornappo. Dopo 50 min giungiamo nei pressi dell’abisso Vigant, dove effettueremo una sosta; l’ingresso dell’abisso, un’ampia caverna, è attrezzato con una passerella che entra nella grotta per un tratto, fin dove essa si restringe. Seguiremo quindi un sentiero a tratti fangoso attraversando un ruscello più volte, parallelo alla strada che da Borgo Vigant porta a Villanova delle Grotte, poi un breve tratto di asfalto; a sinistra rientriamo nella boscaglia in prossimità di un cartello con notizie geologiche: questa è una scorciatoia che ci permette si salire ad una borgata evitando un lungo giro, ma soprattutto visiteremo l’ingresso della grotta Doviza, detta anche grotta Vecchia di Villanova perché fu la prima oggetto di studio nella zona. Passiamo accanto al cimitero e, tralasciando la strada principale che attraversa la Bernadia verso Tarcento, andiamo verso Dolina (655 m – 45 min), bel borgo ristrutturato; in questo tratto possiamo godere di una bella vista sui monti che contornano l’Alta Val Torre – Cuarnan-Chjampon-Musi. L’asfalto termina trasformandosi in mulattiera e poi in sentiero: qui faremo attenzione alla segnaletica a causa di numerose tracce presenti; si contorna lungamente questo versante, sempre in salita, finché non usciremo sulla strada presso degli evidenti paletti bianco-rossi; ancora circa 1,4 km e saremo finalmente al piazzale con il forte di Monte Lonza ed il faro-monumento in ricordo degli alpini della Divisione Julia collocato dalla sez. Alpini in congedo di Tarcento (852 m – ore 1.30). E’ questo il punto più alto dell’escursione, con un notevole panorama verso la pianura friulana. Dopo la meritata sosta, la discesa avviene per l’assolato versante sud-ovest per sentieri locali che intersecano più volte la strada. Quindi, dal piazzale si segue la strada per circa 500 m e in corrispondenza di un tornante e cartello con segnal. per Useunt, si prende il sentiero che scende anche ripidamente tra grandi blocchi calcarei con insolite forme, piccole doline, muri a secco e recenti schianti di alberi; appena usciti dal bosco notare un grande pozzo ristrutturato (fossile sul bordo). Giunti sulla strada si svolta a destra verso il paese, incontrando la bella chiesetta della Madonna della Pace; si prosegue lungo la strada e, di fronte ad un deposito agricolo, si svolta a sinistra per una traccia (indic. Rabagnolo) che ci raccorda alla strada proveniente da Coceano; ora a destra, sempre in discesa, dove in prossimità della curva e di un palo della linea elettrica si imbocca a sin. una stretta mulattiera che in pochi minuti sbuca sulla strada asfaltata già in vista del campanile di Sedilis (discesa tot ore 1.15).

ALTRI PUNTI DI RITROVO: Eventuale secondo ritrovo: in piazza (parcheggio vicino fermata corriere, rif. Pizz. al Tarcentino) a Tarcento ore 7.45. Per Sedilis attraversiamo via Oltretorre e saliamo da via Bernadia.

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Tel. 0431 30283
info@caicervignano.it – www.caicervignano.it
 


Anello del Monte Celant (1089 m) – 4 aprile 2018

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Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo: Ο – Alpinismo Giovanile  Ο – Escursionismo  – Escursionismo Seniores
Capo escursione: Bertoldi Aldo Sverzut Livio  
Contatti: 320 8324936 328 3617576  
Grado di difficoltà: E Escursionistico  
Tempi: 6.00 ore circa (soste escluse)
Dislivello: 800 m    
Itinerario: L’anello del Monte Celant inizia dalla statale n. 464 che unisce Spilimbergo a Maniago, giunti all’altezza di Sequals, si imbocca la statale n. 552 che risale la val Tramontina. La si segue fino a superare il lago di Redona poco dopo il quale, sulla destra, si trova la deviazione che porta a Tridis.
Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 28
Sentieri CAI:  832 – 831A
Interesse: Paesaggistico
Equipaggiamento / attrezzatura  
Pranzo: Al sacco
Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 7. Palmanova parcheggio Camel ore 7,15
Luogo e ora di arrivo:  
Mezzo: Auto propria
Allegati:  
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.

Relazione:

Da Tridis si prende il sentiero CAI 832 che, in breve, entra in una rada pineta ove il sentiero procede in falsopiano. Si prosegue lungo il sentiero attraversando un primo rio e, poco dopo, un secondo fino a raggiungere una spalla da dove si intravedono da lontano le case di borgo Zanon. Da qui il sentiero perde quota per passare ai piedi di una grande parete rocciosa e, dopo una serie di saliscendi, attraversa un grande macereto e, quindi, riprende quota trasformandosi in una mulattiera lastricata che raggiunge il borgo Zanon. Si segue, quindi, la strada asfaltata per pochi metri fino ad incontrare a sinistra il sentiero con indicazione “Monte Celant”. Il sentiero sale nella boscaglia iniziando la faticosa salita del monte prima sulla linea di massima pendenza e poi, con qualche piccola svolta, fino ad arrivare ad un lungo tratto diagonale che permette di rifiatare. Con la ricomparsa delle roccette la salita riprende decisa fino ad uscire sulla linea di cresta ove un segnavia indica verso destra la prosecuzione della salita sul Monte Celant. Ora la pendenza è più attenuata ed in breve si esaurisce sulla cima del Monte Celant (1093 m). Si prosegue, quindi, nella direzione opposta lungo la cresta fino a raggiungere una forestale che si segue lungamente. Lasciato a sinistra il bivio per Plendoria si prosegue raggiungendo l’ampia radura di Tamar ove sorge anche il bivacco Varnerin. Il sentiero, quindi, aggira l’abitato per poi piegare a sinistra iniziando la discesa nella valle del torrente Tarcenò raggiunto il quale si incontra la rotabile che arriva da Tramonti di Sotto. La si segue fino alla fattoria Comesta superata la quale si imbocca, a sinistra, una mulattiera che ci riconduce sul bordo del Tarcenò che si segue fino ad una briglia la quale ci permette di attraversarlo. Da qui la mulattiera ci conduce, attraverso belle radure prative, a Tridis chiudendo l’anello.

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
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info@caicervignano.it – www.caicervignano.it
 


Mauro Daltin

Mauro Daltin – Il punto alto della felicita’ – 28 marzo 2018 ore 18.30

CITTÀ DI CERVIGNANO DEL FRIULI – ASSESSORATO ALLA CULTURA
Biblioteca Civica e Casa della Musica
in collaborazione con la Sezione CAI di Cervignano del Friuli

Mercoledì 28 marzo 2018 alle ore 18.30
Auditorium della Casa della Musica
presentazione di

Il punto alto della felicità
di Mauro Daltin

Locandina Daltin

Dialogherà con l’autore Maurizio Mattiuzza
Introdurrà l’incontro l’Assessore alla cultura Alessia Zambon
Letture di Carlotta Del Bianco
La montagna è anche nello sguardo di chi cammina, nel ritmo del passo, nei respiri dei tuoi compagni che si mescolano. La montagna è salita e discesa, simbolo perfetto dell’evoluzione di una vita. I momenti fondamentali della vita di Pietro sono segnati da quattro ascese ad altrettante montagne. Salite dove il fantasma della felicità appare e scompare, vicino ma inafferrabile.
“Il vento si fermò, l’aquila tornò al nido ad accudire i piccoli, la marmotta non fischiò per un bel pezzo, perché la natura si accorge quando capitano questi pensieri nella testa di un bambino che sta perdendo un frammento della sua infanzia in cima a una montagna. E la montagna fa silenzio, calma i rumori, acquieta i cuori”
Mauro Daltin, nasce nel 1976, in Friuli. Lavora nel mondo dell’editoria e ha pubblicato diversi libri. Tra gli altri, per Biblioteca dell’Immagine, I Piedi sul Friuli e L’ultimo avamposto del mondo. Per Ediciclo è autore di Officina Bolivar e, con Maurizio Mattiuzza, di Isonzo in bicicletta. Cura corsi di scrittura creativa ed è docente di scritture di viaggio al Master in Editoria dell’Università Cattolica di Milano. È uno dei fondatori dell’Associazione Bottega Errante e ne dirige il marchio editoriale BEE. Ama i borghi abbandonati, i Balcani, i boschi, i numeri 10 a calcio e si commuove davanti alle montagne. Il suo sito è www.maurodaltin.it.

Per ulteriori informazioni:
Biblioteca civica “Giuseppe Zigaina
via Trieste 33 – 33052 CERVIGNANO DEL FRIULI
tel. 0431-388540
e-mail: biblioteca@com-cervignano-del-friuli.regione.fvg.it.

Maggiori informazioni sul sito del Comune di Cervignano del Friuli nella sezione News alla seguente pagina http://www.cervignanodelfriuli.net

Il punto alto della felicità – Mauro Daltin – Ediciclo, 2018


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