1 Settembre 2024 – Monte Canin – via ferrata Julia (2587 m)

1 Settembre 2024 – Monte Canin – via ferrata Julia (2587 m)

Tags :

Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo:  – Escursionismo
Capo escursione:

Davide Di Lazzaro

Alessandro Filippo

Contatti:

348 0882066

339 3266319

Grado di difficoltà: EEA-D Ferrata difficile
Tempi:

Salita 3:00 ore, discesa 3:30 ore.

Dislivello:

750 m sviluppo 17 km

1.050 m dislivello totale

Itinerario:

Rifugio Gilberti – Sella Bila Pec – Monte Canin – sella Prevala – Rifugio Gilberti

Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 019
Sentieri CAI: 632
Interesse:

Geologico, paesaggistico, alpinistico

Equipaggiamento / attrezzatura E’ OBBLIGO DEI PARTECIPANTI RISPETTARE LE NOTE OPERATIVE.

Ramponi/Ramponcini, imbrago, set da ferrata, casco, longe.

Pranzo: Al sacco; buona scorta d’acqua
Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 6:15. Partenza ore 6:30
Luogo e ora di arrivo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 18:00 circa
Mezzo: Auto propria
Allegati:
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.
NOTE OPERATIVE PER I PARTECIPANTI

COME DI CONSUETO, PER PARTECIPARE ALL’ESCURSIONE E’ NECESSARIO PASSARE IN SEDE IL GIOVEDÌ PRIMA DELL’ESCURSIONE PER ISCRIVERSI O CONTATTARE PERSONALMENTE UNO DEI CAPI-ESCURSIONE

Relazione:

Il punto di partenza dell’escursione è il rifugio Gilberti (1850 m), che raggiungeremo attraverso la funivia che collega Sella Nevea al rifugio. (Biglietti acquistabili in loco, prezzo indicativo 13 euro). Una volta scesi dalla funivia si prende il sentiero 632 fino ad arrivare a forcella Bila Pec attraverso un ripido sentiero, proseguendo e lasciando alle spalle i resti di una casermetta risalente ai periodi bellici, ci si incammina attraverso un piacevole sentiero a mezza costa che dopo una ripida salita finale collega la sopracitata sella al nevaio del Canin. Approfittando di un comodo spiazzo si indossano ramponi, casco, imbrago e set da ferrata ci si incammina verso l’attacco della ferrata che prevede il superamento di un piccolo nevaio.

Vista la stagione e le temperature in quota sempre più elevate le dimensioni del nevaio sono limitate, pertanto il cavo della via è tutto scoperto. I primi 30 metri di via sono caratterizzati da una roccia liscia e una progressione che richiede una buona atleticità; mano a mano che ci si addentra nella via le difficoltà diminuiscono e attraverso piccoli camini, traversi e balzi si arriva alla fine della ferrata caratterizzata da un fondo detritico. Finita la ferrata un sentiero ben protetto e piccoli tratti di cresta collegano la cima del Canin all’uscita della ferrata. Dopo una piccola pausa ci si incammina verso il lungo sentiero di rientro, che all’inizio segue a ritroso l’ultimo tratto di salita per poi incontrare dei passaggi su cresta e su roccette molto aerei a panoramici, da affrontare con molta attenzione. Le difficoltà su roccia sono praticamente finite e un lungo sentiero a mezza costa in territorio sloveno ci condurrà verso forcella Prevala, infine utilizzando un sentiero in discesa a sinistra della pista da sci si arriverà al rifugio Gilberti e alla funivia che ci consentirà di arrivare al parcheggio.

Considerata la lunghezza dell’escursione, l’assenza di punti d’appoggio e l’esposizione, si consiglia a tutti i partecipanti di munirsi di una buona quantità di liquidi.

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Tel. 00431 364288
info@caicervignano.it – www.caicervignano.it


Ferrate in DOLOMITI – Ferrata Averau 2.649 m – Ferrata Olivieri a Punta Anna 2.731 m – venerdì 25 e sabato 26 agosto 2023-

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Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo:  – Escursionismo
Capo escursione:

Nicole Salvemini

Luca Durì

Contatti:

349 5012646

328 1027056

Grado di difficoltà: EEA-D Ferrata difficile
Tempi:

I° giorno: 4:00 ore senza soste – II° giorno: 6:30 ore senza soste

Dislivello: I° giorno: 600 m – sviluppo 8 km

II° giorno: 865 m – sviluppo 8,5 km

Itinerario:

I° giorno: Passo Giau – Forcella Nuvolau – Cima Averau – Forcella Nuvolau – Passo Giau

II° giorno: Rifugio Dibona – Rifugio Pomedes – Ferrata Olivieri – Punta Anna – Doss de Tofana – Sentiero attrezzato Olivieri – Rifugio Pomedes – Rifugio Dibona

Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 03
Sentieri CAI:

I° giorno: 452 – ferr. Averau – 464 – 452; II° giorno: 421 – ferr. Olivieri – sent. attrez. Olivieri – 421

Interesse: Geologico, paesaggistico, alpinistico
Equipaggiamento / attrezzatura E’ OBBLIGO DEI PARTECIPANTI RISPETTARE LE NOTE OPERATIVE.

Scarponi, imbrago, kit da ferrata, casco, sacco lenzuolo.

Pranzo:

Pranzo al sacco per entrambi i giorni. Mezza pensione c/o Rifugio Dibona euro 70,00.-

Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 6:00. Partenza ore 6:15
Luogo e ora di arrivo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 20:00 circa
Mezzo: Auto propria
Allegati:
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.
NOTE OPERATIVE PER I PARTECIPANTI

COME DI CONSUETO, PER PARTECIPARE ALL’ESCURSIONE E’ NECESSARIO PASSARE IN SEDE IL GIOVEDÌ PRIMA DELL’ESCURSIONE PER ISCRIVERSI O CONTATTARE PERSONALMENTE UNO DEI CAPI-ESCURSIONE

Relazione:

POSTI LIMITATI PER QUESTA ESCURSIONE.

ISCRIZIONI ENTRO GIOVEDI’ 17 AGOSTO con pagamento della quota della mezza pensione di euro 70,00.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 10 EURO A PERSONA.

Venerdì 25 agosto 2023

L’escursione ha come punto di partenza il Passo Giau 2.236 m, dove possiamo lasciare la nostra auto.

Da qui imbocchiamo il sentiero di sinistra 452, in direzione della forcella Nuvolau (rifugio Averau) 2.413 m, che si sviluppa a ridosso dei costoni rocciosi occidentali del Ra Gusela e del Monte Nuvolau.

Già dai primi passi, il panorama che ci appare ai nostri occhi è veramente fantastico, dove rileviamo subito alcuni notevoli gruppi montuosi delle Dolomiti, come le Pale di San Martino, la Marmolada e il Gruppo del Sella.

Prima di giungere al bivio che collega il sentiero 452 al comodo sentiero sterrato 464, imbocchiamo una scorciatoia che sale, con una certa ripidità, sulla destra, salendo così direttamente al rifugio Averau 2.413 m (1:00 ora dal parcheggio).

Dal rifugio in pochi minuti arriviamo all’attacco della ferrata. La ferrata inizia lungo l’esposta parete e con alcuni passaggi non banali. Inizialmente si traversa in diagonale a sinistra, si aggira uno spigolo e con sviluppo verticale si guadagnano alcuni metri di parete. A sinistra si trova l’arrivo di un cavo che viene utilizzato in discesa per evitare parzialmente l’incrocio con altri escursionisti. Raggiunta una comoda cengia rocciosa comunque attrezzata  la si percorre per pochi metri con lieve discesa finale e ci si porta alla base del secondo ed ultimo troncone della via. Un gradone di roccia agevola l’attacco e l’apparente difficoltà del tratto verticale viene invece contenuta dalla roccia molto appigliata uscendo così su un pianoro detritico. Attraverso una traccia di sentiero ed alcune facili roccette si raggiunge la panoramica croce di vetta del Monte Averau 2.649 m (1:00 ora dal rifugio).

Dalla cima percorriamo lo stesso itinerario a ritroso fino ad imboccare, dopo aver ripercorso la cengetta rocciosa, uno stretto camino nel quale una breve serie di staffe metalliche agevola la discesa ed evita seppur in minima parte un tratto verticale della salita.

Raggiungiamo poi nuovamente il rifugio Averau (1:00 ora dalla cima) e imbocchiamo il sentiero 464 fino al bivio che ci permette di riprendere il sentiero 452 percorso all’andata fino al Passo Giau (1.00 ora dal rifugio).

Dopo la sistemazione riprendiamo l’auto in direzione del Rifugio Dibona 2.037 m dove pernotteremo (30 minuti circa).

Sabato 26 agosto 2023

Dal Rifugio Dibona 2.037 m imbocchiamo il sentiero 421 che ripidamente in 30 minuti ci porta al Rifugio Pomedes 2.303 m. Da qui raggiungiamo la stazione a monte della seggiovia che arriva dal Rifugio Duca D’Aosta e prendiamo un ripido sentiero che ci porta all’attacco della Ferrata Olivieri. (40 minuti dal rif. Pomedes)

La via Ferrata Olivieri a Punta Anna non è estremamente lunga ma visti i passaggi tecnici ed esposti viene considerata per esperti. La ferrata si sviluppa sul contrafforte delimitante la Tofana di Mezzo e, attraverso passaggi spettacolari, porta a 2.731 m. La vista che si conquista con la via è spettacolare: un panorama a 360 gradi sulle cime dolomitiche che lascia senza parole così da essere considerata una delle più belle vie di tutte le Dolomiti.

 

La ferrata comincia subito con dei passaggi verticali lungo la parete est per roccia ben gradinata poi, per una cengia obliqua a sinistra, si arriva ad un pulpito. Continuando per un ripido salto, si raggiunge una forcella sulla cresta all’inizio dello spigolo, con vista sulla maestosa Tofana di Rozes. Con l’aiuto delle corde fissate a brevi intervalli, si sale per l’affilato spigolo, a tratti molto ripido. Dopo passaggi esposti e a volte strapiombanti si raggiunge la spalla della Punta Anna 2.731 m (1:00 ora dall’attacco della ferrata).

Dalla cima della Punta Anna proseguiamo lungo la cresta aerea in direzione del Doss de Tofana, fino a raggiungere il bivio che a sinistra porta al rifugio Giussani. Noi proseguiamo a destra salendo per gradoni fino ad una forcella per poi andare in salita sul versante sudest per una ripida rampa di placche attrezzate passando per un diedro inclinato e infine per una cengia orizzontale. Questa, porta verso nordest fino ad una sporgenza che si segue in salita a sinistra fino al Doss de Tofana 2.840 m, meta della nostra escursione (3:00 ore e mezza dal rifugio Dibona).

Da qui, volendo, si può continuare in salita per la Ferrata Aglio alla Tofana di Mezzo, ma noi torneremo al bivio precedente dove scenderemo a sinistra lungo il dosso detritico in direzione della stazione Ra Valles fino alla deviazione per il sentiero attrezzato Olivieri nei pressi di un impianto di sci (1 ora e mezza dal Doss de Tofana).

Traversando per rocce attrezzate verso sudest, si passa un canalino per raggiungere una forcella. La discesa prosegue sul versante est continuando con alcuni tornanti e un paio di tratti agevolati da scale metalliche. Un ulteriore esposta discesa mediante corda fissa, porta al pendio erboso dove si segue il sentiero verso sud. Ancora due canaloni divertenti in discesa e risalita, un canalino attrezzato sotto gli strapiombi, portano al ghiaione ai piedi delle pareti che con leggera salita ci riporta al rifugio Pomedes (1.00 ora dall’attacco del sentiero attrezzato Olivieri).

Da qui come all’andata in circa mezz’ora ritorniamo al rifugio Dibona (6.00 ore e mezza totali senza soste).

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Tel. 00431 364288
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MONTE MANGART – 18 SETTEMBRE 2022 – per le Ferrate Italiana e Slovena

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Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo:  – Escursionismo
Capo escursione:

Renato Taverna

Nicole Salvemini

 
Contatti:

331 2095993

349 5012646

 
Grado di difficoltà: EEA-D Ferrata difficile
Tempi:

Salita: 4 ore e mezza    Discesa: 2:00 ore    Sviluppo: 11,50 km

Dislivello: Salita 1.200 m Discesa: 780 m  
Itinerario:

Escursione ad anello dal Rifugio Sloveno Koca na Mangrtskem (1.906 m) – Forcella Mangart (2.166 m) – Bivacco Nogara (1.850 m) – Via Ferrata Italiana – Via Ferrata Slovena – Monte Mangart (2.677 m) – discesa per la Via Normale – Forcella Mangart – parcheggio (1.892 m)

Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 019
Sentieri CAI: 517
Interesse:

Storico, paesaggistico, naturalistico

Equipaggiamento / attrezzatura E’ OBBLIGO DEI PARTECIPANTI RISPETTARE LE NOTE OPERATIVE.

Oltre alla normale attrezzatura di escursionismo portare CASCO, IMBRAGO e SET DA FERRATA

Pranzo: Al sacco
Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 5:30. Partenza ore 5:45
Luogo e ora di arrivo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 18:00 circa
Mezzo: Auto propria
Allegati:  
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.
NOTE OPERATIVE PER I PARTECIPANTI

Viene raccomandato ai partecipanti di rispettare le norme di igiene, di distanziamento e quant’altro disposto dalle Autorità competenti in termini di misure anti-Covid, rispettando altresì scrupolosamente le indicazioni e le direttive impartite dai capi-escursione.

COME DI CONSUETO, PER PARTECIPARE ALL’ESCURSIONE E’ NECESSARIO PASSARE IN SEDE IL GIOVEDÌ PRIMA DELL’ESCURSIONE PER ISCRIVERSI O CONTATTARE PERSONALMENTE UNO DEI CAPI-ESCURSIONE

Relazione:

Vogliamo proporre la salita dell’incantevole Monte Mangart (2.677 m) dalla cui cima si gode di un panorama mozzafiato a 360° sulla Carinzia, sulla Slovenia e sul nostro Friuli Venezia Giulia.

Durante l’escursione ma soprattutto dalla vetta si possono ammirare i Laghi di Fusine dal colore verde smeraldo e la piana dell’Alpe di Tamar.

Il punto di partenza della nostra escursione è il parcheggio sito a quota 1.892 m posto poco sotto il Rifugio Sloveno Koca na Mangrtskem (1.906 m) raggiungibile con rotabile asfaltata a pagamento (euro 10,00 per autovettura) che parte dal passo del Predil.

Dal parcheggio si raggiunge Forcella Mangart (2.166 m) dalla quale si scende per il ripido sentiero n° 517, che porta all’Alpe di Tamar, fino al bivio a quota 1.850 m dove si svolta a destra fino al Bivacco F.lli Nogara (1.850 m) poco a monte del quale inizia la Via Ferrata Italiana.

Si segue il cavo per una rampa ascendente verso sinistra senza difficoltà fino ad entrare in una piccola grotta dalla quale si esce per un suggestivo foro. Si continua poi a seguire il cavo con progressiva ascesa verso sinistra alternando cenge e canaletti più ripidi ed esposti ma sempre ben attrezzati fino ad uscire su sentiero sempre attrezzato che porta alla base del secondo tratto, quello più impegnativo.

Si segue il cavo subito verticale con passaggio difficile, quindi si sale verso sinistra con l’aiuto di pioli e si traversa su una barra metallica (esposto) doppiando uno spigolo.

Si prosegue verticalmente (doppio cavo e pioli), quindi per terreno più abbattuto fino ad iniziare una traversata verso sinistra molto esposta e panoramica sulla valle (campanella). Si continua a traversare, poi si sale verticalmente per un diedro (pioli) che porta ad un nuovo traverso esposto su una barra metallica. Si prosegue l’ascesa verso sinistra fino ad uscire per un canaletto sulla cresta che si segue facilmente verso sinistra mantenendosi quasi sempre sul lato italiano fino a scendere sull’opposto versante per una rampa sempre attrezzata e confluendo sul sentiero della Via Normale che sale dalla Slovenia.

Si prosegue quindi in leggera discesa per una decina di minuti per portarsi sul versante opposto della montagna ed arrivare all’attacco della Ferrata Slovena.

Questa risale inizialmente un canale detritico scavato nella roccia (possibile caduta di pietre in caso di sovraffollamento) e prosegue per rampe fino a una piccola forcella e successivamente alla cima del Monte Mangart (2.677 m).

Per la discesa è sufficiente dalla vetta prendere il sentiero in corrispondenza di un enorme “ometto”. Attraverso un sentiero a tratti attrezzato che corre inizialmente sulla cresta del Mangart in direzione del Piccolo Mangart di Coritenza 2.393 m, per poi staccarsene in corrispondenza di una pietra miliare di confine, e quindi, con un percorso semicircolare ad aggirare la vetta, si riporta alla fine della Via Ferrata Italiana, successivamente alla Forcella del Mangart e al parcheggio.

Considerazioni finali: sono necessarie buona preparazione fisica e assenza di vertigini.

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
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